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Approvata la direttiva per l’efficienza energetica degli edifici

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L’efficienza energetica degli edifici fa strada! Finalmente la Camera ha approvato il disegno di legge di delegazione europea 2018 che recepisce, tra le altre norme comunitarie, la direttiva UE 2018/844 che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia, più conosciuta come EPBD (Energy performance of buildings directive), e la 2012/27/UE sull’efficienza energetica.

Nel documento della Camera vengono anche ricordati i termini di recepimento delle direttive: nel caso della “nuova EPBD” è fissato al 10 marzo 2020.

 

Direttiva 2018/844: in cosa consiste?

Entrata in vigore nel luglio del 2018, la direttiva 2018/844 promuove la diffusione dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili negli edifici, per agevolare la riduzione delle emissioni dei gas serra di almeno il 40% entro il 2030, considerando che nell’UE il parco immobiliare è la causa di circa il 36% di tutte le emissioni di CO2. La direttiva dovrà essere recepita dall’Italia entro il 10 marzo 2020.

Strategie di ristrutturazione a lungo termine

La direttiva modifica e integra la precedente EPBD. In particolare, vengono trasferite le disposizioni sulle strategie di ristrutturazione a lungo termine non solo per fronteggiare il rischio di incendi e di attività sismica, ma anche per migliorare l’efficienza energetica.

Si introduce un nuovo articolo la cui finalità è “ottenere un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica entro il 2050, facilitando la trasformazione in termini di costi degli edifici esistenti in edifici a energia quasi zero”.

Efficienza energetica degli edifici

La Direttiva prevede un articolo che riguarda l’ottimizzazione del consumo energetico nei sistemi tecnici per l’edilizia, concernenti la mobilità elettrica e un indicatore di predisposizione degli edifici all’intelligenza. In pratica, gli Stati membri devono introdurre l’obbligo di installare nei nuovi edifici dei dispositivi autoregolanti che controllino separatamente la temperatura in ogni vano

Edifici a energia quasi zero: l’obiettivo dell’Europa

Nel documento della Camera, che evidenzia quanto riportato dalla Direttiva, si discute di un problema legato allo stato dell’arte in materia di efficientamento energetico del parco immobiliare. Negli ultimi anni, grazie all’applicazione delle direttive precedenti, si sono fatti molti passi in avanti, ma il rinnovamento procede a rilento.

Proprio per questo è stato introdotto l’APE, l’Attestato di Prestazione Energetica, che sostituisce il vecchio attestato di certificazione energetica. Sempre in recepimento di quanto disposto dalla Direttiva 2010/31/UE, è stato introdotto che a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici pubblici di nuova costruzione, scuole comprese, devono essere edifici NZEB, ovvero a energia quasi zero e che dal 2021 la disposizione è estesa a tutte le nuove costruzioni.

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