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Forse il Corona Virus ci ha risvegliato

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Dalla Rivoluzione Industriale, il ritmo di vita è stato guidato dalla velocità del commercio e degli affari. La velocità degli affari, a sua volta, è stata guidata dalla velocità della comunicazione. Nel 1830, il nuovo e veloce dispositivo di comunicazione era il telegrafo, che poteva trasmettere informazioni a circa 3 bit al secondo. Questa velocità è salita a circa 1.000 bit al secondo a metà degli anni ’80 con l’avvento di Internet. Oggi la velocità è di 1.000.000.000 di bit al secondo. 

Il conseguente aumento della produttività sul posto di lavoro, insieme all’equazione tempo-denaro, ha creato uno stile di vita frenetico in cui non c’è un minuto da perdere. 

Le preziose 24 ore di ogni giorno vengono scolpite, sezionate e ridotte a unità di efficienza di 10 minuti. 

Un importante ma poco discusso studio dell’Università dell’Hertfordshire, in collaborazione con il British Council, ha rilevato che la velocità di marcia dei pedoni in 34 città del mondo è aumentata del 10 per cento proprio nel decennio 1995-2005. E tutto questo è avvenuto in modo invisibile. 

A poco a poco, il rumore e la velocità del mondo sono aumentati, tanto che a malapena riusciamo a ricordare un’epoca di lentezza e di quiete, quando potevamo lasciar vagare la mente e pensare a ciò che volevano pensare. 

Ma ora siamo stati colpiti. Il Corona Virus ha fatto chiudere molti luoghi di socialità, come bar, teatri, librerie e centri commerciali. 

Anche per coloro che continuano la loro vita professionale lavorando online, gli orari sono diventati più flessibili. Le richieste sono diminuite. La routine quotidiana è stata interrotta. Improvvisamente abbiamo un tempo non strutturato, libero, fluttuante, che ci chiama. 

Questo terribile disastro ci ha liberato dalla prigione delle nostre vite guidate dal tempo. Almeno per qualche mese abbiamo la possibilità di rallentare. In passato, abbiamo avuto poche occasioni per farlo, travolti dall’impetuosa marea di prosperità e velocità del mondo moderno.

Che cosa si potrebbe recuperare vivendo una vita meno frenetica? 

Da questa domanda, è nato il portale Nnhotempo.it, con l’obiettivo di portare nella vita delle persone più tempo da dedicare a se stessi e agli altri. 

Francesca Marino, autrice di utili guide e recensioni di prodotti per risparmiare tempo e denaro, racconta: “Si può vivere una vita tranquilla ritrovando semplicemente la necessaria ricarica della mente. Ciò deriva dal non fare nulla in particolare, bastano delle lunghe passeggiate, perfino senza meta. Non è così difficile trovare qualche momento di quiete lontano dal rumore del mondo”. 

La mente ha bisogno di riposo. La mente ha bisogno di periodi di calma. Un tale bisogno è stato riconosciuto per migliaia di anni. È stato descritto già nel 1500 a.C., nelle tradizioni di meditazione dell’Induismo. Più tardi nel Buddismo. Un antico passo del Dhammapada buddista recita: “Quando un monaco è andato in un luogo vuoto e ha calmato la sua mente, egli prova un piacere che trascende quello degli altri uomini.”

Con un certo grado di libertà dalle nostre vite, finalmente guidate dal tempo, arriva anche una maggiore creatività. Gli psicologi sanno da sempre che la creatività prospera sul tempo non strutturato, sul gioco, sul pensiero alternativo incondizionato.

Gustav Mahler faceva regolarmente passeggiate di tre o quattro ore dopo pranzo, fermandosi ad annotare le idee nel suo taccuino. Carl Jung ha fatto il suo pensiero e la sua scrittura più creativa quando si è preso una pausa dal suo frenetico studio a Zurigo per andare nella sua casa di campagna a Bollingen, in Svizzera. Nel bel mezzo di un progetto di scrittura, Gertrude Stein si aggirava per la campagna guardando le mucche. 

Con il rallentamento forzato della vita concesso dal coronavirus, assistiamo ora a un’esplosione di idee creative e innovazioni in molte parti del mondo. In Italia, i cittadini in quarantena cantano dai balconi. Gli scrittori hanno creato nuovi blog. I genitori hanno sviluppato nuovi progetti per i propri figli.

Forse non è tutto perduto perché siamo all’alba di un nuovo inizio. Ora che si siamo finalmente destati, ricominciamo a correre, anzi, a camminare!

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Category : Notizie varie