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Al Gaslini sospetta infezione in corsia

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Sospette infezioni da aspergillo, una muffa che può determinare infezioni nell’uomo a carico soprattutto dell’apparato respiratorio, su cinque neonati all’ospedale Gaslini di Genova. Gianni Serra, direttore della divisione di Patologia e Terapia Intensiva Neonatale, smentisce prontamente la notizia e fa sapere che al Gaslini l’incidenza di questa infezione è del 10% contro la media nazionale del 25%:  ‹‹Si tratta di una muffa diffusissima negli ambienti ospedalieri, soprattutto in presenza di polvere, che diventa letale quando colpisce soggetti a rischio gravemente debilitati››.

Dopo il sequestro delle cartelle cliniche da parte dei Nas, la procura della Repubblica di Genova ha aperto un’ inchiesta sui cinque casi, tra cui una per cui l’infezione avrebbe causato un’enterocolite necrotizzante e per cui si è dovuto intervenire chirurgicamente. Su quest ultimo caso Serra esclude la relazione tra la patologia e contaminazione. I genitori della bambina hanno comunque presentato un esposto alla procura della Repubblica dove hanno raccontato che durante il periodo del ricovero si stavano eseguendo nel reparto lavori di ristrutturazione e che la separazione tra le diverse zone era praticamente inesistente. Anche quest’ultima nota è stata smentita dal primario del reparto che afferma: ‹‹Non c’erano lavori in corso. Il reparto era stato completato››.

La questione lascia comunque numerosi punti interrogativi tanto più che non si tratta del primo caso di sospetta infezione all’interno dello stesso ospedale. Già nel febbraio 2002 un altro precedente: la procura della Repubblica aprì un fascicolo per omicidio colposo ed epidemia a seguito di decessi provocati dall’aspergillo nel reparto di ematologia. Nell’aprile 2007 poi, si verificò un episodio di elevato pericolo di infezione batterica, tanto che il reparto di Terapia Intensiva Neonatale fu chiuso ed i pazienti trasferiti in altri ospedali.

Davanti a notizie di tal genere non si può che rimanere sbigottiti, non tanto perché si verificano delle condizioni di emergenza che sarebbero tuttavia normali all’interno di un ospedale, quanto perché tali emergenze non dovrebbero verificarsi dentro reparti come la terapia intensiva. Dalle parole del primario del reparto la responsabilità di questi episodi viene attribuita alla presenza di sporcizia e polvere ma noi, come movimento politico, non possiamo esimerci dal condannare l’ospedale che dovrebbe garantire, soprattutto nei reparti d’emergenza, dove ci sono pazienti particolarmente a rischio e, spesso, con deficit immunitari, una qualità dell’aria ed una pulizia dell’ambiente tale, da evitare il verificarsi di questi fenomeni.

Movimento Unione Italiano

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