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L’occupazione calerà ancora, ma il peggio è già passato

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La recente recessione si è caratterizzata per una migliore tenuta perché le aziende erano già vicine ai livelli di personale desiderati.

L’occupazione «dovrebbe ridursi ancora nel 2011, in media dello 0,5%». La previsione è contenuta nella relazione annuale della Banca d’Italia dello scorso 31 maggio, secondo cui comunque «la recente recessione» si è caratterizzata, rispetto a quella dei primi anni novanta, «per una migliore tenuta» dei posti di lavoro, anche grazie all’utilizzo della cassa integrazione. Il peggio, comunque, dovrebbe essere passato.

Secondo un’indagine Invind (Indagine sugli investimenti delle imprese industriali) della Banca d’Italia, rivolta alle imprese con almeno 20 addetti, si legge nel documento, quest’anno «gli organici diminuirebbero ulteriormente nell’industria in senso stretto, mentre rimarrebbero invariati nei servizi non finanziari».

Il 34,7% delle imprese intervistate (dal 42,7% nell’anno precedente) prevede una riduzione del personale tra il 2010 e il 2011 di entità pari in media al 6,1%, di esse circa i due terzi avevano già ridotto gli organici nel 2010. Il 66,9% delle aziende farebbe ricorso al blocco del turnover; il 45,5% prevede di non rinnovare i contratti a termine.

Il confronto con la recessione del 1992-93, aggiunge Bankitalia, «mostra una migliore tenuta dell’occupazione nella crisi recente, a fronte di una caduta dell’attività più accentuata specie nell’industria in senso stretto. Vi hanno contribuito sia la domanda di lavoro nel settore dei servizi, sia nell’industria la riduzione delle ore lavorate resa possibile dal massiccio ricorso alla cassa integrazione.

È verosimile che, a differenza della crisi precedente, gli organici fossero più vicini ai livelli desiderati dalle imprese, limitando la necessità di ulteriori drastici aggiustamenti dell’input di lavoro».

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Category : Economia
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