La legge quadro volontariato del 1992

La protezione civile ha aperto una sezione dedicata al volontariato dopo che, negli ultimi 50 anni, si sono verificate alcune emergenze a cui era necessario far fronte attivamente. E’ il caso dell’alluvione di Firenze del 1966, oppure quello dei terremoti del Friuli nel 1976 e dell’Irpinia, seguente.

Questi avvenimenti furono collegati a grande mobilitazione dei cittadini in modo spontaneo: era chiaro a tutti che a mancare in queste circostanze non era la solidarietà attiva della gente ma un sistema che fosse in grado di gestire e organizzare questa “forza lavoro” e che fosse in grado di impiegarla e anche di valorizzarla. Il volontariato di protezione civile nacque proprio per garantire il diritto di tutti a essere soccorso con professionalità in caso di emergenza.

Il 24 febbraio 1992 fu la legge n. 225 del Servizio Nazionale della Protezione Civile a dichiarare che le organizzazioni di volontariato sono diventate strutture operative nazionali, ossia vere e proprie parti integranti del sistema pubblico. Favorire una risposta tempestiva su tutto il territorio è proprio il compito di ogni associazione di volontariato: i volontari proteggono la comunità lavorando in stretta collaborazione con le istituzioni per preservare il bene sociale comune.

Per farlo si è capito che era necessaria anche una regolamentazione dal punto di vista della tutela di chi scendeva in campo per tutelare il benessere della comunità: con la legge quadro volontariato si è provveduto a determinare e mettere per iscritto anche i diritti civili dei volontari stessi.