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La dura vita di un Motion Designer

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L’inflazione del termine “grafico” è impressionante. Di questa professione poco si sa, molti pensano che basti un corso professionale di una settimana per poter essere dei grafici professionisti ma non sanno cosa si nasconde dietro. Non sanno tutti i sacrifici, le notti insonne e tutte le incomprensioni dei clienti che si nascondono dietro. Però, oggi, prendiamo in esame un Motion designer, una figura non molto conosciuta ancora e che deve scontrarsi ogni mattina proprio con questo problema, la scarsa conoscenza del settore.

Fare Motion Graphics 

Fare Motion Graphics Milano, così come in altre città del mondo, non è proprio semplice come fare due passi al mare. Innanzitutto, è importante fare una distinzione molto ma molto importante: quella fra Motion Designer e un semplice montatore. Il montatore si occupa di riprese, montaggi e interviene su tutti i materiali video. Nella Motion Graphic, invece, non sono necessarie riprese ma si lavora con elementi grafici. Essere un Motion Designer significa realizzare materiali come: sigle televisive, titoli di testa e di coda nel cinema, infografiche animate o intro di video musicali.

Egli si occupa di dare vita ad elementi grafici come loghi, disegni, icone e foto, montarli insieme a clip video e realizzare delle forme comunicative originali e non convenzionali.

Come li realizza?

Per realizzare delle grafiche in movimento, le opzione sono davvero tante: si parte con la combinazioni di immagini legate tra loro con vari effetti:

  • schiacciamento o allungamento dell’illustrazione: una delle pratiche più utilizzate in Motion Graphic. Quest’attività viene utilizzata per dare la sensazione di peso o di gravità allo spettatore;
  • morphing: anch’esso utilizzata molto dai Designer. Questa transazione consiste nel trasformare un’immagine in un’altra, in modo graduale e soprattutto naturale.
  • cinemagraphs: si tratta di un accostamento di un’immagine statica con all’interno della stessa una componente in movimento.

La scelta di un’opzione piuttosto che un’altra, dipende molto dalle tendenze da parte degli utenti. La moda non viene seguita solo in passerella ed è per questo che bisogna tener conto dei trend degli utenti finali che vanno a vedere un determinato filmato.

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