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Berlusconi: «Pecorelle smarrite venite a me!»

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Ieri il premier Berlusconi è intervenuto telefonicamente nella trasmissione Mattino 5, intervistato da Maurizio Belpietro. Il Cavaliere ha parlato ampiamente di tutto ciò che è accaduto in questi giorni roventi: il superamento della difficile prova della sfiducia, le nuove alleanze parlamentari, il Terzo Polo, Gianfranco Fini. Berlusconi ha ribadito che la fiducia è stata chiesta per governare e che andare al voto anticipato adesso sarebbe da irresponsabili. Il presidente del Consiglio ha ammesso di dover allargare la maggioranza e poi ha spiazzato tutti quando ha detto che il suo appello non è rivolto tanto all’UdC, quanto ad ogni singolo deputato scontento, che non condivida più la linea politica del suo partito. Ha lanciato in seguito la sfida a FLI, asserendo con certezza che molti dei suoi elementi convergeranno di nuovo nel PdL. Del resto, ha ribadito, ci sono molti posti di governo da mettere a disposizione. Quando Belpietro gli ha chiesto cosa pensasse del Polo formato da Fini e dai suoi alleati, ha risposto: «Il Terzo Polo non ha prospettive». Dulcis in fundo, non ha risparmiato qualche sonora bordata all’ex alleato: «Se rimarrà o meno presidente della Camera è una sua scelta, che riguarda la sua dignità»; a proposito, invece, della dichiarazione del leader di FLI sulla vittoria numerica, ma non politica del governo, Berlusconi ha detto: «Ognuno si consola come può. L’attacco alla nostra maggioranza è fallito. Il governo va avanti a lavorare per il Paese; il ribaltone di Fini e della sinistra è stato sconfitto».

Il Cavaliere ha dato prova negli anni di saper superare anche le sfide più dure; questa volta la sfida che deve vincere è quella di scongiurare le elezioni anticipate, pena la stabilità economica del Paese. Ci auguriamo che, superata questa prova, il governo metta in atto riforme davvero utili per i cittadini e non solo per i politici, i quali dovrebbero vivere l’investitura parlamentare come un serio onere e non come un mezzo per fare solo i propri squallidi interessi personali.

P. Pigliapoco

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