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Crisi Siria: continua il braccio di ferro

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Il ‘New York Times’ sottolinea l’avvertimento dell’Amministrazione Obama:”Gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno ammonito il regime siriano di Bashar al-Assad. Attenti a non superare la linea rossa, il limite che abbiamo posto. Sarete “i responsabili’’ dell’uso di armi chimiche contro i ribelli dopo le informazioni fluite circa il loro spostamento nel fine settimana.” L’intimidazione, secondo una fonte ufficiale europea, ‘’volutamente generica per tenere Assad in guardia’’, è stata fatta pervenire con l’intercessione della Russia e altri intermediari. Di converso, secondo un’alta fonte israeliana, potrebbe trattarsi di un ‘’bluff’’per intimorire l’Occidente mentre la Nato e gli USA stanno dibattendo sul supporto da dare ai ribelli.

Diversi sono stati i comunicati di emergenza tra gli alleati occidentali che hanno considerato a lungo i piani da adottare in caso fosse necessario neutralizzare un attacco con armi chimiche. Ipotesi per la quale il Pentagono ha ritenuto indispensabile il dispiegamento di 75mila truppe.

Finora, comunque, l’Amministrazione Obama è stata molto prudente circa un intervento militare in Siria, scongiurando di sostenere l’ipotesi di armare i ribelli o di riconoscere la nuova Coalizione dell’opposizione che gli Stati Uniti hanno concorso a far nascere. Il presidente Barack Obama, ad agosto, aveva detto che l’eventuale minaccia di uso di armi chimiche da parte di Assad avrebbe tracciato ‘’per noi una linea rossa’’ che avrebbe potuto portare a un intervento americano ‘’e cambiare i calcoli ’’.

Intanto, il presidente russo, Vladimir Putin, che appoggia il governo di Damasco, si è recato in Turchia per incontrare il premier turco, Recep Tayyip Erdogan principale sostenitore dei ribelli anti-Assad. Secondo la stampa turca, c’è la crisi siriana al primo punto del vertice, questo pomeriggio, per sciogliere le controversie tra i due Paesi. A Istanbul, prima dell’inizio dell’incontro tra i due, davanti all’ufficio di Erdogan e al consolato russo, un gruppo di manifestanti ha contestato scandendo slogan anti-Putin, principale alleato del regime siriano. La visita, programmata per i primi di ottobre era stata rinviata a causa delle tensioni proprio sul conflitto in Siria e delle persistenti voci su un cattivo stato di salute di Putin.

Domani e mercoledì a Bruxelles si terrà la riunione dei ministri degli Esteri della Nato. Temi trattati: rischi per un eventuale ricorso ad armi chimiche da parte del regime di Damasco, consolidamento delle forze difensive della Turchia, dispiegamento di missili Patriot al confine con la Siria.

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