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Fiducia o sfiducia, iniziamo a pensare all’Italia e agli italiani

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Fiducia o sfiducia, domani finalmente si saprà. Dopo 20 giorni di ipotesi e congetture, alleanze e tradimenti, attestati di stima ed insulti, l’Italia saprà con quale maggioranza affrontare uno dei periodi di crisi più bui degli ultimi anni. Il panorama politico nazionale, in questi giorni di frenetica attesa, non ha dato prova di quel senso di responsabilità al quale tutti hanno fatto appello per giungere, con una parvenza di credibilità, al 14 dicembre.

I cittadini italiani hanno imparato a conoscere, senza capirne bene il senso, forme di governo nuove e senza precedenti: governo di transizione, a maggioranza allargata, governo di responsabilità. E nel frattempo, mentre il mercato dei deputati impazzava e non ci si stupiva più di nessun voltafaccia, la possibilità scongiurata da tutti di andare alle urne, faceva paurosamente rima con la parola DEFAULT. Quello che il Movimento dell’Unione Italiano vuole allontanare con forza e decisione è la crisi economica vera, quella della Grecia e dell’Irlanda, quella degli aiuti dell’Unione Europea, quella dei commissariamenti e della perdita di sovranità economica.

Al di là del colore politico e della preferenza ideologica, andare alle urne significherebbe un esborso di denaro pubblico che va ben oltre le possibilità di questo Paese, perché non mancano solo i soldi per organizzarle queste elezioni, mancano i fondi per sobbarcarsi i costi di tre legislature: quelle fallimentari di Prodi e Berlusconi ed, eventualmente, la prossima che dovrebbe salire in carica. Sappiamo tutti che, al di là di improbabili termini da economisti navigati, vivere una crisi significa non arrivare alla fine del mese, stare a casa il fine settimana perché non ci sono i soldi per mettere la benzina, non comprare più il giornale perché è meglio comprarci il pane. Poco importa chi occuperà quelle poltrone per cui in questi giorni si è tanto battagliato; la novità sarebbe che chiunque dovesse rappresentare la maggioranza di Governo, iniziasse a pensare agli italiani per occuparsi concretamente dell’Italia. Non siamo un territorio delimitato da confini, né un insieme di leggi che regolano una società civile, siamo un popolo fatto di singoli individui e il benessere di ogni singolo farà la fortuna di un’intera nazione. Questo è quello che persegue il Movimento dell’Unione Italiano, questo è quello che spera ogni singolo cittadino.

Alessio Moriggi

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