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ITALIA-CINA: 0 a 3 a tavolino

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La Cina, terza economia mondiale dietro Stati Uniti e Giappone, cresce sempre più.

Non si parla di segmenti di mercato a basso contenuto tecnologico, dove una posizione dominante l’ha già conquistata, ma di quei comparti che guardano al futuro e puntano all’innovazione.
Pechino ha saputo vedere oltre imponendo anni fa alla spagnola Gamesa, terza azienda Eolica a livello mondiale dietro Vestas (Svezia) e Gm (Stati Uniti), una controparte all’accesso nel mercato eolico cinese: in Cina i pezzi per costruire le turbine devono essere prodotti in loco. Questo ha significato trasmettere know how ad aziende locali che, aiutate anche da importanti programmi di sviluppo, hanno rapidamente conquistato il mercato interno, arrivando a circa l’85%, mentre Gamesa si trova ora solo al 3%.

Una mentalità e di conseguenza una strategia, quella del governo cinese, che ritroviamo anche nel recente film “WallStreet2”nel quale durante una riunione di affari avviene questo scambio di opinioni:
MANAGER AMERICANA DICE: […]riteniamo che nei prossimi anni potremmo raggiungere un profitto del 20% considerata l’esplosione demografica e la necessità di energia che come sappiamo aumenterà del 40%, la tecnologia solare che proponiamo è il futuro e dal 2010 sostituirà l’attuale. Quindi, con la domanda di energia che crescerà del 40% nei prossimi 20 anni noi riteniamo signor Shu (cinese) che sia un investimento da non perdere assolutamente, con un 20% di profitti nei prossimi 2 anni  e almeno  30/40 % nei successivi cinque anni.
INVESTITORE CINESE interrompe per dire: Il solare sarà di sicuro una parte importante del nostro portfolio ma sinceramente altri ci hanno già prospettato tecnologie molto simili. Come sapete la domanda della Cina sarà raddoppiata prima che mia figlia arrivi a 21 anni mentre noi dobbiamo guardare ai bisogni dei 100 anni che verranno quando anche mio nipote avrà soldi da spendere.

Nasce spontanea la riflessione sull’importanza di investire in progetti a lungo termine, necessaria e fondamentale per salvaguardare il domani dei nostri nipoti e sul perché dobbiamo continuare a vedere l’Italia surclassata da economie che fino a ieri consideravamo un vano fac-simile della nostra.

Noi come MUI abbiamo viva la memoria di un’Italia dal passato ricco di successi ed eccellenze in ogni ambito, soprattutto nella ricerca e innovazione, e questo ci rende orgogliosi e focalizzati a sottolineare che l’industria tecnologica italiana deve essere maggiormente incentivata e mirata sulle reali potenzialità interne, spesso tramutate in esterne (fuga di cervelli), in grado di ricollocarci tra i leader di mercato.

R. Monti

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