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Tra comune e regione nessun accordo su Malagrotta: la “patata bollente” passa nelle mani della Polverini

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Concluso con un nulla di fatto l’incontro di ieri tra Polverini ed Alemanno. Se infatti dall’incontro sarebbero dovute emergere delle soluzioni sul sito della nuova discarica che sostituirà Malagrotta e rassicurazioni sulle tensioni tra Comune e Regione, di fatto tutto si è concluso con un esito a dir poco disastroso.

Poco tempo fa il sindaco Alemanno aveva promesso entro la fine dell’anno l’individuazione del nuovo sito ma, a quanto pare, “la patata bollente” è passata nelle mani della Regione. Proprio ieri infatti, a margine della conferenza stampa nella sede della Regione, il presidente Polverini ha dichiarato: “Da questo momento con la comunicazione formale da parte del Comune di Roma abbiamo la competenza ad occuparci del nuovo sito”. Roma Capitale ha infatti notificato alla Regione la propria valutazione sulla non esistenza di aree idonee da destinarsi allo smaltimento ed al trattamento dei rifiuti solidi urbani. La notizia giunge da una nota del Comune: “L’amministrazione di Roma Capitale ha trasmesso alla Regione Lazio i risultati di uno studio che analizza i possibili siti idonei ad ospitare un sistema integrato per la gestione dei rifiuti. La valutazione ha riguardato otto macroaree situate nel territorio comunale, analizzate secondo gli aspetti ambientali, gli aspetti idrogeologici, di difesa del suolo e gli aspetti territoriali. […] Sulla base di questo studio – prosegue la nota – Roma Capitale ha notificato alla Regione la propria valutazione sulla non esistenza di aree idonee all’interno del territorio comunale”. Alla domanda se la Regione riterrà idonei i siti individuati dalla Regione, la Polverini risponde: “Io li ho ricevuti solo questa mattina, li devo ancora leggere. Da questo momento in poi qualsiasi mia parola ha un peso e non intendo comunicare nulla fino a che non avrò piena consapevolezza di ciò che avviene”.

La decisione resta quindi sospesa e viene nuovamente rinviata all’anno nuovo. Intanto la questione Malagrotta si complica ancora. La discarica più grande d’Europa, che dura ormai in proroga dal 2003, rischia di trascinare anche la Regione Lazio nel caos rifiuti proprio come accaduto a Napoli. È una situazione troppo grave per essere rimandata ancora.

MG Gargani

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