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Alemanno spazza la giunta e apre il toto-successioni. Entro due giorni “la nuova” Roma

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Il rimpastone. Alemanno stravolge la giunta comunale per far fronte a due situazioni particolarmente imbarazzanti e per rilanciare la propria azione a conclusione di una prima fase di mandato a dir poco turbolenta.

Lo scandalo di “Parentopoli” e il sondaggio del Sole24 Ore (che relega Alemanno al 73esimo posto tra i sindaci più amati d’Italia), hanno convinto il primo cittadino della capitale a prendere il toro per le corna: via tutte le deleghe, di assessori e consiglieri, per mettere in discussione ogni singola poltrona e lanciare un segnale forte . E mentre il Pd chiede una soluzione ancor più drastica, con le dimissioni del sindaco, domani partono le consultazioni per la nuova giunta, che saranno condotte da Alemanno insieme al vicesindaco Mauro Cutrufo, all’assessore Alfredo Antoniozzi, al capogruppo del Pdl Luca Gramazio, oltre ai vertici del Pdl. La data ultima per conoscere l’esito delle consultazioni dovrebbe essere giovedì 13, anche perché il giorno successivo c’é il classico appuntamento annuale dei vertici comunali con il Papa. Potrebbe essere quella la prima passerella dell’Alemanno-bis e il sindaco ci terrebbe a presentarsi davanti al pontefice con l’immagine ripulita. La notizia del rimpasto, seppure nell’aria da tempo, ha spiazzato un po’ tutti in Campidoglio. Qualche assessore ancora ieri raccontava di essere stato rassicurato dal sindaco in persona che un rimpasto non ci sarebbe stato fino almeno al codice delle Autonomie, che dovrebbe aumentare il numero degli assessori da 12 a 15.

Invece lo spettro che si aggirava in Comune almeno da settembre, oggi si concretizza. L’Udc, tirato in ballo per occupare i posti vacanti, smentisce qualsiasi tipo di ingresso nella giunta comunale e rincara la dose definendo negativo l’operato di Alemanno. Da una parte Cicchitto e Gasparri spingono i loro uomini verso le poltrone comunali, stesso discorso per Fabio Rampelli e Andrea Augello, che guidano due componenti molti forti nella capitale. Per non parlare dei dissidenti di Laboratorio Roma, fin ora esclusi dalla giunta. Insomma, Alemanno dovrà confrontarsi con le varie anime del Pdl romano e, nel frattempo, non dovrà trascurare l’ascesa di Zingaretti, che i sondaggi danno al 60% e che molti vedono già come il nuovo primo cittadino della capitale.

Movimento Unione Italiano.

Alessio Moriggi

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