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2011: il turismo parte in crisi

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«Il 2011, turisticamente parlando, parte in negativo con una flessione sia nelle presenze sia sul fronte occupazionale». Lo dice Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi commentando i dati del monitoraggio mensile che l’associazione ha realizzato.

Si tratta di un sondaggio effettuato su 1224 imprese ricettive distribuite su tutto il territorio nazionale dal 1 al 6 marzo 2011. «Leggere che le presenze alberghiere sono diminuite dello 0,6% nei primi due mesi dell’anno (rispetto ai primi due mesi del 2010) significa che tutte le tipologie turistiche attualmente in “funzione”: località montane, località termali, città d’arte e città d’affari, hanno perso sia in arrivi sia in pernottamenti», ha continuato Bocca.

Questi dati sono stati preparati per la discussione alla 61esima Assemblea di Federalberghi che si terrà il 19 marzo prossimo a Firenze con il titolo: “Turismo: quale federalismo per lo sviluppo” a cui parteciperanno il Vice Presidente Vicario dell’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni italiani), Osvaldo Napoli, il Presidente dell’API (Alleanza per l’Italia) Francesco Rutelli e Michela Vittoria Brambilla, Ministro del Turismo.

Bocca se la prende anche con il carovita: «Secondo i dati ufficiali dell’Istat, le tariffe alberghiere sono aumentate dello 0,5% rispetto al costo della vita che ha fatto segnare un +2,1%». La crisi, inoltre, si riversa sull’occupazione: secondo i dati di Federalberghi i collaboratori a tempo indeterminato scendono, nel periodo di gennaio/febbraio, del 2,4% (rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) mentre aumentano dell’1,6% quelli a tempo determinato. «È ovvio che le cose non possono andare avanti in questo modo e che al settore occorre una scossa concreta, senza la quale rischiamo di far perdere al Paese ulteriori quote sul mercato mondiale», ha concluso Bocca.

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Category : Economia, Turismo
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