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Berlusconi e Tremonti ai ferri corti: i capricci della Lega rischiano di trascinare il Paese al voto anticipato

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Secondo indiscrezioni de il Giornale, il premier ed il ministro dell’Economia sarebbero ai ferri corti. I due avrebbero avuto un diverbio piuttosto acceso, durante il quale Tremonti avrebbe anche minacciato di lasciare la coalizione e dare vita ad un suo movimento.

L’oggetto del contendere sarebbe stata la divergenza di vedute sulla politica economica del ministro, che secondo Berlusconi sarebbe troppo conservatrice, ma soprattutto la scottante questione delle elezioni anticipate.

Tremonti, infatti, fa parte di quell’asse leghista, insieme a Calderoli e Maroni, che spinge per ritornare alle urne; Berlusconi, invece, non ne vuole sapere e sta cercando con tutte le sue forze di scongiurare tale eventualità. Il premier avrebbe già telefonato a Bossi, manifestando il suo forte malcontento per le continue accelerazioni della Lega sul voto anticipato; ma il Senatùr lo avrebbe rassicurato, affermando: «Il federalismo passerà, a marzo le elezioni non ci saranno». Ecco, dunque, il nodo della faccenda: se passerà il federalismo Berlusconi non ha niente da temere, altrimenti l’unica alternativa saranno le elezioni. La Lega, nella persona del ministro Calderoli, ha addirittura indicato un ultimatum, spiegando che aspetterà fino alla settimana che va dal 17 al 23 gennaio, quando in Bicamerale si voterà il decreto sul federalismo municipale. Il premier per ora corre ai ripari, impegnandosi in una forsennata campagna acquisti: l’obiettivo è arrivare ad avere un margine di 20-25 deputati, per poter governare con una certa sicurezza. Del resto il Cavaliere è ben cosciente che il voto anticipato rappresenterebbe un grave rischio: «la gente non capirebbe», avrebbe affermato.

Ci sembra vergognoso che un governo debba sottostare ai biechi ricatti di una delle sue componenti; non si può assistere silenziosi ad un tale scempio. La Lega, ora come non mai, ha svelato il motivo per cui è al governo: ottenere il federalismo, passando, se necessario, sulla pelle degli Italiani, padani compresi. Al Carroccio non importa che il Paese stia attraversando una delicatissima fase economica, con la crisi mondiale che oscilla sulla sua testa come una spada di Damocle.

La Lega si dimostra una forza politica quanto mai irresponsabile, totalmente disinteressata del vero bene dei cittadini, completamente assorbita dalla sua prova di forza per ottenere ciò che vuole, a scapito di tutto e di tutti, dei suoi elettori compresi. Questo è il grande limite di questa forza politica e non ci sembra una cosa da poco.

P. Pigliapoco

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