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Prime novità per il 2011: arrivano i “popolari”

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Il nuovo Pdl, la nuova macchina perfetta di Berlusconi e soci acchiappa voto e consensi, si dovrebbe chiamare “Popolari”.

Nome deciso dopo uno studio approfondito condotto da una troupe di esperti di marketing, con il compito di racchiudere il tutto in una sola parola e di attenersi a ben precise direttive: la prima fra tutte, non abusare di  termini che potessero riportare alla memoria scomodi significati. “Popolari” è risultato, quindi, un giusto compromesso tra rimandi fascisti come “Avanti Italia” o “Libertà”, a cui avrebbe fatto seguito la definizione di “libertini” per i parlamentari iscritti al nuovo partito.

Questo nuovo Movimento, il cui principale obiettivo è dare continuità ai risultati vincenti di Forza Italia prima e Popolo delle Libertà poi, dovrebbe essere scenario di importanti cambiamenti, leadership di Berlusconi a parte. La nuova composizione comprenderebbe l’attuale premier come unico “grande vecchio” e una schiera di giovani leve a lui sottostanti che porterebbero avanti la linea che vuole in squadra “volti freschi e giovani” a discapito dei chiacchierati Scajola, Pisanu, Martino, La Loggia etc.  Il rampollo Alfano sarebbe l’uomo che raccoglierà le redini del Cavaliere, quando (se mai accadrà) deciderà di farsi da parte. Immancabili le figure femminili di spicco; per una Carfagna e una Prestigiacomo che perdono di prestigio, prezzo da pagare per le loro “alzate di testa” assumono rilievo la glaciale Gelmini e la focosa partenopea De Girolamo.
Il Pdl, tuttavia, è destinato a rimanere in vita ancora per un po’. Dovrà, infatti, usufruire del finanziamento pubblico che i partiti prenderanno fino al 2013, e nel suo caso specifico, si tratta di 41 milioni di euro; una cifra non da poco.
Aspettando di vedere la concreta realizzazione del nuovo partito, si può affermare che poco cambia rispetto al passato. La filosofia è sempre la stessa: Berlusconi in cima alla piramide e sotto di lui una schiera di  fedelissimi che, al contrario di Fini, hanno capito che il modo forse più indolore di poter ottenere una fetta di potere è non remare contro al capo invincibile e aspettare il proprio momento che prima o poi arriverà. Si tratta di capire quando..

U. Cataluddi

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