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Legittimo impedimento: si prepara una sentenza di compromesso

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Ore cruciali queste per il destino del legittimo impedimento. Ieri la Consulta si è riunita per decidere sulla costituzionalità della legge, che ha lo scopo di congelare i processi a carico del premier. Domani è attesa la sentenza.

La Corte costituzionale si compone di quindici giudici: cinque dei quali sono stati nominati dal Presidente della Repubblica (Cassese, Grossi, Tesauriìo, Saulle e Gallo); altri cinque sono stati eletti dal Parlamento (Napolitano, Mazzella, Silvestri, Frigo e il presidente della Consulta De Siervo); gli ultimi cinque dalle supreme magistrature (Quaranta, Maddalena, Criscuolo, Lattanzi, Finocchiaro). Secondo indiscrezioni sarebbero otto i giudici intenzionati a respingere, del tutto o in parte, il legittimo impedimento e cioè: il presidente De Siervo, Cassese, Tesauro, Saulle, Gallo, Silvestri, Lattanzi, Criscuolo; quattro sarebbero favorevoli ad accoglierlo: Napolitano, Mazzella, Frigo e Quaranta; tre sarebbero incerti sul da farsi: Finocchiaro, Grossi e Maddalena.

Ieri, nel palazzo della Consulta, ad esporsi sulla questione c’erano anche i legali del premier, Ghedini, Longo e l’avvocato dello Stato Dipace. I tre hanno speso i loro interventi a dimostrare la legittimità del provvedimento “salva Berlusconi”, che di fatto non penalizzerebbe i poteri dei giudici, che potrebbero comunque continuare ad indagare, ma “congelerebbe” soltanto i procedimenti, per il periodo di carica del premier e dei ministri; non si rischierebbe nemmeno la prescrizione dei reati, perché anch’essa verrebbe “congelata”.

Oggi la Consulta è chiamata a decidere sull’ammissibilità di alcuni referendum, presentati da Di Pietro, tra cui proprio quello sul legittimo impedimento: insomma se questi referendum fossero accolti, gli Italiani potrebbero essere chiamati ad esprimersi in merito allo “scudo” per il premier.

Intanto, secondo fonti non confermate, si prepara un giudizio di compromesso: la Corte Costituzionale non boccerà del tutto il legittimo impedimento, ma casserà solo alcune sue parti, per renderlo conforme alla Costituzione. Vedremo se Berlusconi potrà ritenersi soddisfatto o se preferirà ritornare ad elezioni. Noi ci auguriamo ovviamente di no; tornare alle urne deve essere l’ultima ratio, i soldi degli Italiani devono essere impiegati meglio e non sperperati in un’ennesima, vuota, illusoria campagna elettorale. Basta con gli sprechi!

P. Pigliapoco

Movimento Unione Italiano

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