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Il turismo sta uscendo dalla crisi? La bilancia dei pagamenti è positiva

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Il 2009 è stato un disastro dal punto di vista del settore turistico.

Il 2010? insomma, è finito con un lievissimo aumento, un più 1,4% delle spese dei turisti stranieri in Italia. Ma è pur sempre incoraggiante. Almeno è quello che sostiene Giovanni Giuseppe Ortolani, di Banca d’Italia, durante la relazione di apertura dell’XI conferenza “L’Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2010”, che si è tenuta a Venezia lo scorso 19 aprile.

Per capirci meglio, secondo Ortolani, il saldo netto della bilancia dei pagamenti è in attivo: gli euro spesi dai turisti stranieri in Italia nel 2010 ammontano a 29.257 milioni, mentre i consumi degli italiani in viaggio negli altri Paesi sono di 20.416 (più 2%). La città con il maggior numero di valute straniere in entrata resta la capitale, Roma (5.015 milioni, +7,3%), scendono Milano (-3,4%) e Venezia (-4,7%) ma aumenta in maniera più che significativa il Sud del Paese, con un aumento del 14%. Tra i Paesi che ci inviano il maggior numero di turisti svetta, grande classico, la Germania. Dal punto di vista dell’aumento delle entrate, invece, tocca alla Russia, che nel 2010 ha “portato” in Italia ben 207milioni di euro.

Ma gli italiani, invece, dove vanno? In testa resta la vicina Francia, anche se è stato registrato un calo. Ma il turista straniero che viene in Italia è cambiato: «C’e’ una sorta di selezione e si sposta chi più può spendere, visto che aumenta soprattutto la spesa media pro capite, con motivazioni principalmente culturali ed eno-gastronomiche e una sostanziale tenuta della componente laghi e una battuta d’arresto del balneare. Regge anche il turismo culturale che con riferimento al Veneto, consente una sostanziale stabilità, grazie all’aumento degli arrivi. La valutazione finale, a fronte di una diminuzione del turista economicamente meno dotato, dipende dunque dai punti di vista», ha detto Mara Manente del Ciset, che ha presentato i dati a Cà Foscari.

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