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Statistiche Immobiliari: Un quarto del valore delle case in mano al 5 per cento di ricchi

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I livelli più elevati di ricchezza sono di contribuenti con redditi da fabbricato oppure di lavoratori autonomi

Un quarto del valore totale delle abitazioni in Italia è in mano a un 5% di proprietari più ricchi mentre il 50% dei proprietari più poveri possiede solo il 18,7% del valore delle abitazioni.

È quanto risulta dal rapporto “Gli immobili in Italia 2011” a cura delDipartimento delle Finanze e dell’Agenzia del Territorio, con la collaborazione della Sogei, relativo all’anno 2009. Tale quota sale al 20,1% in termini di rendita, al 26,6% in termini di superficie e al 29,9% in termini di numero di abitazioni. La ricchezza in abitazioni presenta un valore medio di circa 189 mila euro (109 mila europer le sole abitazioni principali) a fronte di un reddito disponibile medio di 17 mila euro.

Livelli più elevati di ricchezza sono detenuti dai contribuenti che dichiarano prevalentemente redditi da fabbricati 351 mila euro) o dai lavoratori autonomi (203 mila euro). Livelli più bassi si riscontrano per pensionati (185 mila euro) e dipendenti (156 mila euro).

Se si considerano poi i soggetti diversi dalle persone fisiche, circa 532 mila imprese risultano detenere immobili, con un’incidenza di circa il 24% sulle imprese che dichiarano redditi. Tra i proprietari il 62% di imprese con fabbricati sono localizzate la Nord, il 23% al Centro e il restante 15% al Sud.
Considerando tutti i contribuenti, con e senza immobili, la media del reddito complessivo Ires/Ire si attesta nel 2009 intorno ai 78mila euro, mentre per i soli contribuenti con immobili, il valore medio si colloca introno ai 261 mila euro.

Il reddito medio delle imprese proprietarie risulta quindi di ben 3,3 volte superiore a quello delle persone giuridiche che non dispongono di patrimonio immobiliare, le imprese
con immobili localizzate al Sud dichiarano un reddito complessivo medio notevolmente inferiore allamedia nazionale, circa 141 mila euro rispetto ai quasi 250 mila euro del Nord e ai 365 mila euro del Centro.

In media le imprese con patrimonio immobiliare dispongono di un reddito complessivo di 4,36 volte, 4,06 volte e 2,69 volte superiore rispetto ai non proprietari, rispettivamente nelle aree territoriali del Sud, del Centro e del Nord.

Incrociando i dati sul numero di proprietari con quelli sulle classi di volume d’affari delle imprese, emerge come le realtà più piccole, sotto i 30 mila euro, a conduzione  pressocché familiare, presentano una quota di proprietari pari al 22% del totale, riflettendo una maggiore preferenza a detenere immobili rispetto alle imprese di media dimensione.

La concentrazione massima di proprietari si registra infatti in corrispondenza della classe di volume di affari inferiore ai 10 mila euro, che include nel 2009 poco più del 21% dei proprietari di immobili. I proprietari con oltre 500 mila euro di volume d’affari annui detengono circa il 55% dell’ammontare complessivo della proprietà immobiliare.

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Category : Immobiliare
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