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ITALIA, HOME SWEET HOME OR NOT?

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 Il 2012 fino ad ora è stato un anno critico per la popolazione italiana, in particolare per gli anziani e per i giovani, sui quali si sono riversate, più che consciamente, le frustrazioni di chi dall’alto avrebbe dovuto far fronte alla lacerante crisi che sta colpendo il “Bel Paese”.

Disoccupazione (intorno al 34% per i giovani nel mese di agosto), tagli all’università e mancanza di denaro stanno danneggiando chi costituirà il futuro della società, e, tra quelli che non riescono ad adeguarsi a questo “andazzo”, le scelte da fare sono varie.

Chi decide di trasferirsi all’estero, abbandonando la famiglia e gli amici, o chi, più semplicemente, si allontana per un minimo di sei mesi ad un massimo di uno o due anni per provare nuove esperienze, come quella di ragazzo/a alla pari, che ultimamente sta riscuotendo un discreto successo.

Le motivazioni sono molte, e oltre a quelle già elencate, troviamo chi vuole semplicemente apprendere una nuova lingua e non si accontenta di vacanze studio; la voglia di cambiare aria, così soffocante da reprimere le ambizioni e l’intelligenza dei giovani italiani, è molta.

Le mete preferite sono ancora quelle europee, in primis Londra, così affascinante da attirare ogni anno migliaia di ragazzi, data la facilità con cui si può intraprendere la strada di ragazzi alla pari; cosa che non accade invece per le mete extraeuropee, per le quali,invece, è necessario un visto e compiere determinate visite mediche, alcune piuttosto strane, come quella per la tubercolosi, se si è cittadini croati.

L’esperienza è sicuramente ricca, interessante, consigliata a chi ha ancora fame di avventura: oltre a dover occuparsi dei figli e della casa della famiglia ospitante, sono a disposizione molte gite o dei semplici week-end liberi, in cui i più fortunati possono visitare città importanti nei pressi della propria abitazione. È previsto una ricompensa settimanale per ogni ragazzo, che può variare dalle ottanta sterline, in Inghilterra, ai duecento dollari in Australia, con cui il giovane può fare acquisti e molto altro.

Queste esperienze, oltre ad arricchire la propria persona, si offrono come delle valide alternative alla situazione italiana al momento, in cui in giovani non riescono a trovare spazio; se si è nell’età adeguata, dai 17 ai 27 anni, si può ancora provare a mettersi in gioco e a non darsi per vinti.

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