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Finanza e furti di rame: l’Osservatorio nazionale

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Negli ultimi anni la finanza mondiale ha messo gli occhi sul rame, al punto che è diventato oggetto di furti continui in ogni angolo della terra. Viene chiamato oro rosso, perché è molto più facile da rivendere ai grossisti, i quali ne fanno sparire ogni traccia, spedendolo all’estero insieme a quello di provenienza legale. Il business del rame è diventato un grosso problema, al punto che presso il Dipartimento di sicurezza della Polizia è stato istituito un Osservatorio nazionale sui furti di rame. Rubare il rame comporta dei problemi gravissimi, perché i ladri si appropriano dei cavi elettrici e telefonici, mettendo ko le comunicazioni e creando danni incalcolabili. I pubblici servizi vengono interrotti e devono essere ripristinati a spese dell’intera comunità e, per mantenere alto il livello di controllo, l’Osservatorio nazionale agisce secondo il principio della sicurezza partecipata.

L’Osservatorio ritiene che tutte le iniziative dei soggetti privati e pubblici debbano contribuire a produrre sicurezza a fianco delle forze di polizia, perché la finanza mondiale sta cambiando e il rame sta prendendo il posto dell’oro. Nel mirino delle organizzazioni criminali oggi c’è il rame, che viene prelevato dai cavi elettrici ma anche dalle ferrovie e dalle grondaie dei palazzi. I ladri prendono di mira qualunque cosa sia fatta di rame, sradicando persino le croci nei cimiteri e i tombini delle strade. Il fenomeno sta diventando inarrestabile, e l’Osservatorio nazionale sui furti d’esame si propone di coordinare tutte le forze disponibili per arginarlo. L’istituzione è presieduta dal vicedirettore generale della pubblica sicurezza e ne fanno parte i rappresentanti delle istituzioni più importanti, tra cui Confindustria, dogane, corpo forestale dello Stato, comando generale dei carabinieri e della guardia di finanza. Naturalmente vi sono i rappresentanti delle aziende maggiormente colpite dai furti, cioè Ferrovie dello Stato, Telecom, Vodafone ed Enel.

Oltre a monitorare la situazione, l’Osservatorio tiene sotto controllo eventuali collegamenti tra le associazioni malavitose e l’esportazione del rame, occupandosi di mettere in atto strategie adeguate per contrastare il fenomeno dei furti. Inoltre tiene i contatti con le istituzioni locali in maniera da mettere in atto strategie preventive finalizzate ad interventi legislativi oppure a nuove iniziative locali e nazionali. L’istituzione dell’Osservatorio nazionale furti di rame è stata sottoscritta alla presenza del Ministero dell’interno nel 2014 con un documento che ne sancisce i fini e le regole. Il 10 maggio 2010 è stato istituito un protocollo di legalità tra il Ministero dell’interno e la Confindustria, rinnovato nel 2012 e nel 2014, al fine di collaborare tra le parti per contrastare il fenomeno illegale del traffico di rame. Si tratta di un problema che mette a repentaglio la finanza mondiale e rischia di far fallire le industrie legali che si occupano del prezioso metallo.

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Category : Economia
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