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Decreto flussi: quando la forza lavoro che viene da fuori può far crescere l’Italia

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Nell’ottica di un processo di integrazione su modello europeo risulta decisivo il via libera all’ingresso nel nostro Paese di 90.080 cittadini extracomunitari per lavoro non stagionale. La Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre pubblica il decreto del presidente del Consiglio che fissa la programmazione transitoria dei flussi d’ingresso.

Il provvedimento chiarisce che saranno tre i ‘click day’ previsti. La prima finestra, dall’8 del 31 gennaio, riguarda 52.080 cittadini provenienti dai Paesi che hanno sottoscritto, o lo stanno per fare, specifici accordi di cooperazione in materia migratoria. Il 2 febbraio sarà la volta delle assistenti familiari, colf e badanti a cui saranno assegnati 30mila posti. Mentre l’ultima finestra, il 3 febbraio, vedrà la conversione del lavoro subordinato di 11.500 permessi. Il decreto flussi ha trattato nello specifico le singole quote di possibile conversione: 3mila permessi per studio, 3mila per tirocinio o formazione, 4mila per lavoro stagionale, mille per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini terzi da un altro Stato membro della Ue. Mentre ci sono 500 permessi per soggiornanti di lungo periodo rilasciabili per lavoro autonomo. Come per l’edizione 2008 del decreto flussi, i posti di lavoro saranno assegnati in base all’orario di arrivo fino a esaurimento del contingente.

Le domande on line saranno presentate dai datori di lavoro (imprese e famiglie) via internet sul sito del ministero dell’Interno. Il Movimento dell’Unione Italiano supporta e sostiene questa forma di immigrazione controllata che consente a coloro i quali entrano nel nostro paese di contribuire al suo sviluppo e di condurre, all’interno dei nostri confini, un’esistenza dignitosa e, soprattutto, nei limiti della legalità. La forza lavoro proveniente dai flussi migratori diretti nel nostro paese può rappresentare, se correttamente regolamentata, una risorsa economica inestimabile per il rilancio delle dinamiche della produttività nazionale. Apriamoci alle nuove frontiere del mondo del lavoro senza preclusioni e preconcetti, mettiamoci la civiltà di un paese progredito e applichiamo le leggi come si conviene ai padri del diritto.

Alessio Moriggi

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