Informazione-web.com
Scrivere Notizie, Comunicati Stampa Articoli di qualità in Italia

28 gennaio – Sciopero generale: la Fiom chiama a raccolta le opposizioni, dai lavoratori ai movimenti per l’acqua pubblica

Posted on : |

Il 28 gennaio la Fiom ha indetto uno sciopero generale di 8 ore, al quale ha invitato a partecipare non solo i lavoratori metalmeccanici, ma tutta l’opposizione sociale, dagli studenti ai movimenti per l’acqua pubblica.

Il sindacato degli impiegati e degli operai metallurgici lancia un segnale chiaro alla Fiat e al suo irriducibile amministratore delegato: non firmerà mai un accordo, che considera un «attacco antisindacale, antidemocratico e autoritario senza precedenti nella storia delle relazioni sindacali del nostro paese». Secondo la Fiom la strategia della Fiat è chiara e mira a cancellare definitivamente i diritti conquistati faticosamente nel tempo dai lavoratori, nascondendosi dietro la scusa che solo così si può continuare ad investire in Italia.Il sindacato in particolare contesta: il trattamento riservato ai sindacati, trasformati di fatto in soggetti aziendalistici, senza più diritti a contrattare; l’impossibilità per i lavoratori di eleggere i propri rappresentanti, che d’ora in poi saranno nominati dalle Organizzazioni aderenti al regolamento; il netto peggioramento delle condizioni di lavoro, di salute e di sicurezza, dovute alla riduzione delle pause sulle linee di montaggio, al prolungamento degli orari di lavoro e degli straordinari obbligatori; l’introduzione di sanzioni e penalizzazioni che permettono all’azienda di non retribuire i primi giorni di malattia e impediscono il diritto di sciopero, pena il licenziamento.

Insomma, per la Fiom, questo accordo è da rigettare in pieno, perché “ricatta” sul piano occupazionale i lavoratori, intimando loro loro di uscire dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro centrale, prescindendo dalle leggi, dai principi e dai valori della Costituzione.

Il diritto a manifestare, scioperare e a cercare di far valere i propri diritti è sacrosanto; noi auspichiamo che, passando per queste manifestazioni di dissenso, si arrivi poi a concertare una soluzione efficace e utile per tutti, non solo per la parte più forte. Per quanto il momento storico sia innegabilmente difficile, con una crisi prepotente che rallenta la ripresa e mette in pericolo la sopravvivenza delle imprese, affermiamo convinti che i lavoratori vanno ascoltati e trattati con più rispetto: il rilancio economico non può pesare solo sulle loro spalle. La chiusura e il ricatto sono atteggiamenti assolutamente controproducenti; ci accodiamo, pertanto, all’appello di Napolitano, affinché si apra un dialogo davvero costruttivo tra le parti.

Un ultimo appello, poi, lo rivolgiamo a coloro che, come noi, credono fermamente nel fatto che l’acqua sia un bene pubblico, non mercificabile, da difendere a tutti i costi; invitiamo perciò a partecipare copiosi alle manifestazioni del 28 gennaio, per difendere un diritto inviolabile, che invece ci stanno togliendo. Pochi sanno che la legge Ronchi ha portato a termine il processo di privatizzazione dell’acqua e che dal dicembre 2011 tutti i comuni italiani saranno costretti ad affidare la gestione del servizio idrico a società private, con un danno enorme per i cittadini, sia a livello economico, sia a livello qualitativo del servizio. I movimenti per l’acqua pubblica hanno già raccolto le firme necessarie per il referendum abrogativo, che dovrebbe svolgersi nella prossima primavera. Se, però, a marzo si tornerà anticipatamente alle urne per le elezioni politiche, il referendum sull’acqua slitterà probabilmente al 2012 e allora sarà troppo tardi. Diciamo dunque no alle elezioni anticipate e manifestiamo compatti per difendere le idee in cui crediamo!

P. Pigliapoco

Condividi con un click su: