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Irta di ostacoli la strada per il federalismo

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Il federalismo fiscale sta entrando nella fase calda che porterà, dalla prossima settimana, alla sua eventuale approvazione. Solo dopo allora, secondo il numero uno della Lega Umberto Bossi, si potrà cominciare a fare celebrazioni per festeggiare l’unità d’Italia.

Tuttavia, nonostante la sicurezza ostentata da governo e Carroccio, il rush finale non si presenta privo di ostacoli. Dato per scontato il muro del Pd, il vero nodo da sciogliere sarà convincere i centristi, Finiani e Udc in primis, per poter dar vita concretamente alla riforma.

I più ostili sono sembrati proprio i cattolici di Casini. Ne possiamo trarre testimonianza dalle parole del segretario del partito Lorenzo Cesa il quale afferma che l’Udc è pronta a sedersi attorno ad un tavolo per discutere della riforma qualora in essa venga introdotto “un serio quoziente familiare che  si traduca in serio sostegno alle famiglie”. Pronta la risposta di Calderoli che sostiene che il quoziente rivendicato dai centristi sarebbe già presente nella riforma. Risposta che non ha soddisfatto Casini e soci e che costringerà il braccio destro di Bossi a studiare qualcosa che venga incontro alle richieste.
Più malleabile la posizione dei finiani i quali si limitano a proporre una serie di correzioni, senza le quali voterebbero contro, ma niente che vada ad intaccare la struttura sostanziale del federalismo.

Tutte queste piccole aperture fanno vacillare le enfatiche prese di posizione di Bossi che si diceva irremovibile sul fatto che il testo della riforma fosse pronto e non sarebbe stato toccato da alcuna modifica. La verità è che anche gli scissionisti leghisti devono fare i conti con la realtà e non sarà facile per loro. Continuare a fare il bello e il cattivo tempo all’interno dell’esecutivo, perseguendo la strada dell’arroganza, dei ricatti e del disprezzo per la patria.

L’attuale governo ci ha abituato che nonostante le varie difficoltà, vedi fiducia o riforma Gelmini, riesce alla fine sempre a spuntarla. Questa riforma, quindi, che al di là delle belle parole nasconde una forte volontà scissionista, probabilmente alla fine vedrà la luce, ci auguriamo solo che le opposizioni facciano di tutto e trovino, per una volta, un’unità di vedute perché questo non avvenga.

U. Cataluddi

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