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Sanità: Al via la riorganizzazione anche nella capitale. MUI: “Apettiamo a tirare le somme”

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Prende il via anche nella capitale il piano di riordino della rete ospedaliera, fortemente voluto dal commissario ad acta per la Sanità, e che già nei mesi precedenti aveva mosso i primi passi nella Provincia laziale, generando certamente caos ma attuando una delle riforme più complesse che la sanità della Regione Lazio abbia mai vissuto. Si tratta di un piano di rientro del debito che porterà alla riduzione di 2500-2700 posti letto e che ha, tra gli altri, l’obiettivo di ottimizzare la spesa attraverso una riorganizzazione della rete ospedaliera sul tutto il territorio.

I primi provvedimenti hanno riguardato la Asl di Roma E che dal 31 dicembre ha ufficialmente sospeso l’attività di neurochirurgia; al Santo Spirito è stato invece chiuso il reparto neuro-traumatologia, mentre per la Asl di Roma C lo stop per il pronto soccorso medico-chirurgico e di breve osservazione è prevista per il 10 gennaio. Conclusa anche l’attività della neurochirurgia del policlinico Casilino. Apre invece al San Camillo la nuova unità di malati critici dotata di 40 posti letto. Si tratta di un reparto che, oltre alla riabilitazione, sarà dotato per garantire tutte le prestazioni specialistiche e diagnostiche di cui necessita un malato allo stato vegetativo: Tac 24 ore su 24, risonanza magnetica nucleare, consulenza chirurgica h24. In sintesi tutte le prestazioni tipiche di una Dea di II livello.

Che la situazione della sanità sia diventata insostenibile è ormai fatto noto ed è ormai appurato che la riforma voluta dal Presidente Polverini è ritenuta necessaria da tutti, maggioranza ed opposizione. Quello su cui si discute sono le modalità.

Preoccupato ma non catastrofista il presidente del Tribunale dei Diritti del Malato-Cittadinanzattiva Giuseppe Scaramuzza: “ Certi provvedimenti sappiamo tutti che sono necessari. Questa fase di passaggio potrebbe comportare seri problemi – e aggiunge – Siamo soddisfatti del lavoro fatto al San Camillo”.
L’iter per la riorganizzazione ospedaliera è tuttavia ancora lungo e tortuoso. Il Movimento dell’Unione Italiano, attento alle tematiche sociali ed in particolar modo a quelle che riguardano l’assistenza sanitaria, continua a seguire le vicende della Sanità laziale. Ci uniamo al pensiero di quanti sostengono la riorganizzazione sia l’unico modo per riattivare un sistema che soffre perché non riesce ad ottimizzare le risorse di cui dispone. Ma affermiamo ancora una volta che è presto per tirare le somme.

Siamo in una fase in cui deve essere trovato un nuovo equilibrio ed in cui il sistema è ancora ben lontano dall’essere a regime. Pertanto dare ora dei giudizi significherebbe aggiungersi al coro di quanti, troppo vincolati da ideologie obsolete, condannano scelte politiche solo perché distanti dal proprio pensiero. Ribadiamo ancora una volta che la nostra scelta di non schierarci né a destra, né a sinistra né al centro è dettata proprio dalla volontà di sposare delle idee semplicemente perché ci sembrano giuste e non perché vincolate ad un pensiero politico schierato.

MG Gargani

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