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Scontro tra Pdl e Polverini per i posti vacanti nella Regione

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Polverini e Pdl ai ferri corti. Tra  la Presidente della regione Lazio e il partito che  ha appoggiato e finanziato la sua campagna elettorale si stanno creando delle incomprensioni dovute alle negligenze della granitica Renata che si è dimenticata di seguire una prassi molto cara al Pdl.

Se un partito ti finanzia la campagna elettorale è, infatti, cosa buona e giusta che non vengano lasciati vacanti posti chiave nei vari enti regionali, ma, piuttosto, che vengano saldamente occupati da uomini cari al partito. Insegnamento che il buon Alemanno ha seguito alla lettera.

Sono centinaia, infatti, le poltrone vuote tra enti, agenzie, fondazioni della Regione Lazio, da ormai 10 mesi, tanti quanti quelli  intercorsi dall’elezioni dell’ex sindacalista, che molti si aspettano le adeguate riconoscenze. La realtà dei fatti è che le uniche nomine a cui la governatrice ha dato il via libera sono state quelle dei direttori generali delle Asl e dei presidenti Adisu e Arsial; mentre i posti ancora da assegnare sono tanti da accontentare un esercito: quasi 35 poltrone da direttore amministrativo e sanitario nelle Asl, le presidenze, le direzioni e i cda nelle 12 società regionali (da Cotral a Lait, da Lazioservice ad Astral), i posti nelle 5 grandi Ipab e quelli negli altri 9 enti dipendenti (da Asp e Agenzia dei Trapianti ad Aremol). E questo solo per citarne alcuni.

Situazione decisamente anomala questa, alla quale possiamo dire di non essere abituati. Se c’è una cosa che ha sempre contraddistinto la nostra classe politica, soprattutto a livello regionale, è la coerenza nell’assegnare posti all’insegna del clientelismo più sfrenato. La Polverini sta smentendo questa consuetudine e, a costo di mettersi anche contro il partito più potente d’Italia, sta perseguendo la sua linea. Certo non è un buon momento per Berlusconi e soci, oltre agli ammutinamenti nell’esecutivo, le incomprensioni interne, ora devono anche fare i conti con brighe procurate da “presunti” fedelissimi anche a livello locale.

U. Cataluddi

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