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Video messaggio del premier: sono perseguitato e fidanzato. Nell’era della post-politica, l’importanza fondamentale di una relazione stabile

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Un video messaggio di 9 minuti. Silvio Berlusconi si affida ad un appello televisivo in stile “Stranamore” per spiegare agli italiani le ragioni dell’attacco trasversale della magistratura sul caso Ruby e sulle conseguenze giudiziarie che potrebbero avere i due capi di imputazione che gli si attribuiscono: sfruttamento della prostituzione minorile e concussione.

Come spiegato nell’editoriale di ieri, non ci interessa sviscerare l’aspetto gossipparo della vicenda, ma in questo momento storico sembra impossibile parlare di politica in questo paese. Dopo una veloce rassegna stampa prendiamo atto dell’apertura di molti quotidiani nazionali: Berlusconi è fidanzato. La notizia è questa e dalla video arringa del premier emerge l’aspetto più romantico, quello che allevia le preoccupazioni di tutti gli italiani. Berlusconi ha una relazione stabile, sarebbe impensabile attribuirgli le peripezie amorose di uno scapolaccio impenitente.  Facciamo uno sforzo sovrumano per tornare seri e poniamo l’accento su un paio di considerazioni.

Anche il Movimento dell’Unione Italiano pensa che la riforma della giustizia sia una priorità non procrastinabile ma non avendo ancora il peso politico per presentarne una propria si chiede: cosa impedisce al premier di presentare una riforma che risolva l’annosa questione dei processi interminabili o che magari regolamenti le carriere dei magistrati disponendone una democratica separazione? Quale ostacolo si frappone tra la voglia di cambiare alcuni ingranaggi di un meccanismo che presenta falle preoccupanti e la reale possibilità di farlo? Non è mancato il tempo a Silvio Berlusconi per pensare, strutturare ed infine presentare una riforma della giustizia che, invece, rimane ben celata nel suo cassetto come i sogni più difficili da realizzare. Le cose più giuste il presidente del Consiglio le ha dette negli ultimi minuti del suo video messaggio.

Questo è un paese che ha bisogno di riforme ma l’unica approvata, quella sull’istruzione, al momento non può procedere per assenza di fondi e rischia di passare come la figlia unica di una madre vedova.  Un paese agile e mutevole, capace di riformare dove ne ha bisogno e di correggere il tiro in un processo di evoluzione e di crescita magari lento ma costante. Questo ci serve e questo si fa con i numeri e non con le parole. Il MUI non si è mai schierato rabbiosamente contro l’attuale Governo né ha sfruttato le ripetute impasse del primo ministro per lanciare attacchi beceri e pseudo moralistici. A noi interessa la salute dell’Italia e noi siamo convinti di possedere la formula giusta per curare il nostro Paese: tornare a fare politica, tornare ad occuparci di problemi concreti per programmare un futuro che non arrivi semplicemente a dopo domani, tornare a pensare al cittadino, ai suoi diritti e alla certezza che assolva ai suoi doveri. Però non sembra questo il momento giusto, perché Berlusconi si è fidanzato da poco e nella vita le priorità vanno rispettate. Con uno sforzo ancora più gravoso tentiamo di ritornare allegri, oggi in Italia c’è un fidanzamento da festeggiare!

Alessio Moriggi

Movimento Unione Italiano

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