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Arnoldo Ciarrocchi: l’arte del 900 italiano

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Raffinatezza tecnica e sensibilità del segno grafico per l’artista di Civitanova Marche in mostra accanto agli Impressionisti

Continua fino al 27 marzo a Castel Sismondo la mostra dedicata a uno dei maggiori esponenti del secondo Novecento italiano: Arnoldo Ciarrocchi.
All’artista di Civitanova Marche è dedicata un’antologica che raccoglie opere provenienti dalla collezione della sua famiglia. Incisore tra i maggiori del XX secolo italiano, Ciarrocchi si distingue per la raffinatezza tecnica e per l’inconfondibile sensibilità del segno grafico, caratterizzato da potenza e luminosità, ma soprattutto per la sua copiosa produzione che spazia dall’incisione ai dipinti e agli acquerelli.

I suoi quadri hanno come soggetto le figure, in particolare quelle femminili, ma anche paesaggi, che risentono dell’influenza di Morandi nella volumetrica concisione con cui sono definite case e vegetazione e per i misurati accostamenti cromatici.
La continua ricerca di Ciarrocchi verte sulla sintassi compositiva e sullo studio dell’influenza della luce sulle forme naturali. Il suo è un lavoro costante sullo spazio e sulla luce, in particolare su quella delle albe adriatiche presenti in molti dei suoi paesaggi marchigiani, che trasfigurano il reale in una dimensione interiore che lo avvicina alla pittura della Scuola Romana.

Sensibile interprete della cultura marchigiana non solo nell’incisione, ma anche nei dipinti a olio e negli acquerelli, a cui dedica una copiosa e sistematica produzione che rappresenta un unicum nel panorama contemporaneo.
Una poetica caratterizzata da un’espressività vibrante ed emotiva, che raggiunge il suo vertice espressivo nella serie di Paesaggi dell’Asola, realizzati fino agli anni novanta. Una storia artistica, quella di Ciarrocchi, che comincia da lontano: compiuti gli studi all’Istituto d’arte di Urbino, nel 1937 si trasferisce a Roma, dove lavora come torcoliere presso la Calcografia Camerale per diciassette anni. Nel 1951 espone alla Galleria Vigna Nuova di Firenze cento acqueforti e ottiene il premio per l’incisione alla prima Biennale internazionale d’arte di San Paolo in Brasile, cui faranno seguito numerosi e prestigiosi riconoscimenti. Nel 1956 diviene insegnante di Tecnica Incisoria all’Accademia di Belle Arti di Napoli; le sue opere saranno poi presenti alla Biennale di Venezia nel 1962 e alla Quadriennale di Roma nel 1976.

La mostra dedicata ad Arnoldo Ciarrocchi esposta a Castel Sismondo accanto a Caravaggio e agli Impressionisti, conferma la scelta di offrire al pubblico una qualificata occasione per avvicinarsi all’arte contemporanea.

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