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Tassa di soggiorno: stop, ma solo temporaneo

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Ieri in commissione Bilaterale della Camera il decreto sul Federalismo fiscale è stato bocciato (15 voti a favore e 15 contro, alla fine respinto) ma il Governo è andato avanti approvando d’urgenza, in Consiglio dei Ministri, un nuovo decreto legislativo sul Fisco Comunale. Ora si aspetta solo la firma del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Abbiamo i numeri alla Camera e al Senato, la bicamerale è un artificio (…) per il Quirinale non dovrebbero esserci problemi a firmare il decreto sul federalismo» ha detto ieri il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Si tratta del decreto che contiene la tanto detestata tassa di soggiorno, per la quale si è indetto, se definitivamente confermata, uno sciopero del settore turistico per il 17 marzo prossimo, giornata di festività per dell’Unità d’Italia. Federalberghi-Confturismo nazionale ha infatti invitato i 34mila alberghi italiani ad incrociare le braccia in un giorno in cui sono previsti due milioni di turisti (tra italiani e stranieri) in tutta Italia. Si prevede che uno sciopero del genere debba causare 100 milioni di perdite allo Stato, tra imposte dirette e indirette.

La tassa di soggiorno, così come l’Imu (Imposta municipale unica) sarà introdotta per venire incontro alle necessità dei Comuni, pesando però sul settore turistico che, dicono gli albergatori «è già in forte difficoltà». Deodato Scanderebech, deputato Udc, così commenta la notizia: «Non è solo la tassa di soggiorno a colpire il settore del turismo ma anche l’Imu rischia di far aumentare i costi, già elevatissimi, dell’Ici che gravano sulle aziende del comparto. (…) Dunque, l’imposta comunale sugli immobili prevista dal nuovo fisco municipale rischia di penalizzare gli edifici strumentali delle imprese e quelli posseduti da soggetti passivi Ires. Questo danneggerebbe di molto gli alberghi. In un momento in cui il turismo versa in piena difficoltà, tale provvedimento metterebbe in ginocchio ulteriormente il comparto».

E non sono solo gli albergatori a dire che il turismo è in crisi: l’Osservatorio Nazionale per il Turismo e la Banca d’Italia nei giorni scorso hanno diffuso i dati del settore per il 2010. Si parla di una diminuzione dell’1,2% calcolata su un anno, il 2009, che già era in crisi. Federalberghi stima che questa crisi si sia risentita immediatamente in un calo dell’occupazione che è costato il lavoro a chi aveva contratti a tempo indeterminato. Il risultato? Ventimila posti di lavoro in meno.

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Category : Notizie, Turismo
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