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Bene per l’industria e Turismo, male per l’artigianato

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IL TURISMO CONGRESSUALE E FIERISTICO CRESCE IN PROVINCIA DI RIMINI FAVORENDO LA DESTAGIONALIZZAZIONE

L’industria riprende fiato ma l’economia riminese nel suo insieme batte il passo. Brilla il turismo congressuale che sostiene anche quello tradizionale, va male l’artigianato, malissimo l’occupazione e la spia che la crisi non è passata è il livello record di ore cassa integrazione vicine agli otto milioni.

La fotografia dello stato dell’economia della provincia l’ha fatta il 29 marzo scorso la Camera di commercio con il suo rapporto.

Se il settore manifatturiero ha retto, il turismo congressuale ha fatto addirittura passi da gigante con un incremento del 17 per cento. Nel turismo globalmente è emerso un aumento degli arrivi (più 0,7 per cento rispetto al 2009) e una diminuzione delle presenze (meno 0,2 per cento).
Da un lato calano i clienti italiani (-1,5% di arrivi; -2% di presenze), dall’altro crescono i turisti stranieri (+9,9% di arrivi; +6,5% di presenze). Si abbassa anche il dato relativo al turismo balneare. Cresce invece il turismo congressuale e fieristico: due terzi delle presenze turistiche nella provincia di Rimini sono attribuibili alle vacanze estive mentre il restante terzo a presenze prevalentemente legate a congressi e fiere. Non si tratta di tipologie turistiche ‘in alternativa’, anzi: la crescita del congressuale è assolutamente positiva sia per il processo di destagionalizzazione; sia per lo stesso turismo balneare: le strutture turistiche lavorano anche al di fuori dei mesi estivi, e pertanto sono spinte ad innovare.

Il settore più “ricco” è il commercio con 9.260 ditte (25,9% sul totale); seguito da costruzioni con 5.656 (15,8%), alberghi, ristoranti e bar con 4.672 (13,1%). Prevalgono le imprese individuali, che sono 20.060 (56,1% sul totale) contro le 9.506 società di persone. Stanno però aumentando le società di capitale: sono 5.562 (15,5% del totale, +3,5%).

Nonostante importanti segnali di ripresa, la crisi che ha colpito anche l’economia del territorio riminese continua a mordere il freno della ripresa. A farne le spese il mondo del lavoro, dove le ore autorizzate di cassa integrazione hanno toccato nel 2010 la cifra record di 7 milioni e 900mila ore, con un +145% rispetto al 2009.

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