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Matrici per presse piegatrici: l’importanza della realizzazione su misura

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Per mezzo di una pressa piegatrice è possibile determinare, su un foglio di lamiera inizialmente allo stato piano, una piegatura controllata tale da deformarlo in modo permanente. Questo processo di piegatura è in grado di produrre, a seconda degli utensili impiegati, forme di ogni tipologia: a “V”, a “U”, a “C” e molte altre ancora.

Pressa piegatrice in azioneEsempi di ciò che può essere prodotto con una pressa piegatrice sono gli chassis e i rivestimenti in metallo degli elettrodomestici, oppure le componenti impiegate nel settore automobilistico, e non solo.

Diverse sono le tipologie di presse piegatrici in circolazione: si va dai semplici modelli ad azionamento manuale a quelli a funzionamento idraulico e alle tipologie CNC che vengono utilizzati nei contesti produttivi.

I punzoni, ovvero gli elementi che calano sul materiale da lavorare, e le matrici, cioè gli utensili su cui esso è appoggiato, devono essere progettati con precisione al fine di ottenere prodotti finiti altrettanto precisi.

Nella messa a punto dei punzoni e delle matrici per le presse piegatrici bisogna anche tenere presente il fatto che, spesso, il materiale deformato tende automaticamente a tornare al suo stato precedente, ovvero ridurre l’angolo di piega: per questo motivo, gli utensili devono impartire una piegatura leggermente superiore a quella finale richiesta, proprio per tenere in considerazione questa sorta di effetto “molla”.

Di fondamentale importanza è anche la scelta dei materiali da impiegare, in quanto alle lavorazioni è associato un notevole grado di sollecitazione meccanica e di usura; tra i metalli più utilizzati troviamo ad esempio l’acciaio T8, T10 o 42CrMo.

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