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Movimento d’Agape cena conferenza con Umberto Di Grazia

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18/01/2011 – Noi dell’associazione Movimento d’Agape vogliamo riproporre il significato dell’Agape (cena) e incontrarci con una cena al mese a tema. L’agape per i cristiani delle origini era il banchetto comunitario, la comunione, e più in generale il legame attuato nel riunirsi in una comunità umana unita dall’ amore fraterno.

La cena conferenza del 28 gennaio del Movimento d’Agape avrà come tema
la presentazione dell’ultimo libro del Dr.Umberto Di Grazia “LA VIA
SOLARE DELLA COSCIENZA”, sarà presentato insieme all’Istituto di
Ricerca della Coscienza, presso il Black Hotel di Roma, in Via
Raffaello Sardiello 18 alle ore 19:30.(Aurelio XVIII Municipio)
L’ospite dell’Agape del 28 gennaio sarà Umberto Di Grazia, ricercatore psichico e sensitivo, da più di trent’anni vive in prima persona fenomeni di confine della mente umana, che vanno dall’introspezione con retrocognizioni e precognizioni, alla telepatia, ai fenomeni PK, all’archeologia intuitiva ecc. In particolare, ha affinato il fenomeno dello sdoppiamento (O.O.B.E.: Out Of Body Experience).

Dato il numero contenuto di posti è necessaria la prenotazione
obbligatoria all’indirizzo: [email protected]

http://www.movimentodagape.it

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L’Associazione Movimento d’Agape nasce il 19/05/2009 a Roma come organizzazione senza scopi di lucro, su iniziativa di Federico Cenci e di alcuni cari amici che, colpiti dalla crisi dei valori che mina le fondamenta della nostra società, hanno deciso di costituire un’associazione per promuovere lo sviluppo della personalità umana e favorire la crescita della persona all'interno del tessuto sociale.“Vis unita fortior” (l’unione fa la forza) è il motto che abbiamo scelto.E’ vero, può sembrare un’ affermazione scontata ma in un periodo di individualismo come quello contemporaneo a noi sembra più che mai necessaria. L’ unione per noi, è sinonimo di partecipazione, uguaglianza e solidarietà. Tali valori costituiscono le fondamenta dell’ attività associativa, in vista del raggiungimento del “bene comune”. Non esiste unione senza tolleranza. Per unire “le parti del tutto”, è necessario un atteggiamento basato sulla convinzione che esistono alternative e sull'accettazione di ciò che è diverso: “dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, l'imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un'insopportabile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno.” (Mahatma Gandhi