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BLOCCO AEREO: Torna la nube Vulcanica d’Islanda

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Una storia già nota, uno scenario già visto ma che torna puntualmente a ripresentarsi sui cieli d’Europa a poco più di un anno di distanza: è l’eruzione di un vulcano, questa volta non l’impronunciabile Eyjafjoll, bensì il Grimsvotn, entrambi islandesi, entrambi eruttanti ceneri a km d’altezza tanto da bloccare il traffico aereo di mezza Europa.

Una nube vulcanica a 15 km d’altezza ha riproposto una storia ben nota ai passeggeri di giusto un anno fa: spazio aereo bloccato in molti aeroporti, per ora solo del nord Europa sebbene, le autorità, forti dell’esperienza recente, stiano gestendo la situazione e la chiusura degli aeroporti con molta più cautela rispetto allo scorso marzo. Eccetto qualche cambio di programma improvviso come il rientro anticipato del presidente Barack Obama dall’Irlanda, dove era in visita ufficiale, si sta monitorando la situazione aeroporto per aeroporto.

I primi spazi aerei chiusi sono stati quelli sull’Irlanda del nord e sulla Scozia, ovviamente sull’Islanda, e visto l’andamento della nube di ceneri, ora la situazione di allerta riguarda i cieli di Germania, Danimarca e Svezia.

Le reazioni
Che le compagnie aeree non abbiano accolto la notizia con furore è comprensibile, ma la più turbolenta delle reazioni è arrivata dal CEO Ryanair Michael O’ Leary, cha ha lamentato cancellazioni di voli a suo parere non necessarie. La compagnia irlandese, a seguito di tutti i rimborsi a favore dei consumatori cui è stata obbligata lo scorso anno a seguito dell’eruzione del primo vulcano, aveva da poco anche introdotto una nuova voce di costo nelle sue tariffe, il “delay cancel levy” come “fondo” affinché Ryanair potesse, in casi di “forza maggiore”, rimborsare cancellazioni di voli, ritardi e spostamenti di biglietti come previsto dalla normativa EU 261.

Rispetto allo scorso anno
Le autorità hanno innalzato il livello minimo di allerta per concentrazione di polveri nell’aria di molto rispetto a pochi mesi fa, dunque si sta procedendo alla cancellazione dei voli che interessano aree ben più limitate dello scorso anno, quando le chiusure degli aeroporti erano avvenute a tappeto.
Grande e puntuale il lavoro svolto finora da Eurocontrol, l’agenzia europea per il controllo del traffico aereo, che si occupa di tranquillizzare e tenere informati i passeggeri anche attraverso le sue pagine ufficiali Facebook e Twitter .
Dopo il caso Eyjafjoll, l’ENAC si è occupata di ribadire quali siano i diritti dei passeggeri, e prima di tutto, il diritto a spostare il proprio volo in caso venga cancellato, o, in alternativa, a richiederne il rimborso.

Le previsioni
Al momento, la nube interessa la Germania e le previsioni meteo fanno supporre potrà interessare anche la Francia meridionale e la Spagna. La situazione dei voli da e per l’Italia al momento rimane stabile, eccetto che per le tratte da e per aeroporti attualmente chiusi.
L’ Eyjafjoll lo scorso anno è stato un incubo per molti, tanto che si era ironizzato molto sulla vicenda, passato il peggio. Quest’anno, merito dell’esperienza in gran parte, le scene ai telegiornali sembrano meno apocalittiche e, di certo, le ripercussioni sui passeggeri sono ridotte rispetto a solo un anno fa. Della serie, si impara a viaggiare anche in situazioni fuori dall’ordinario.

La Redazione,
Movolo.it

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