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Per curare le emorroidi, prima bisogna saperle riconoscere

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Le emorroidi sono strutture anatomiche di ridotte dimensioni che si trovano nella parte terminale del retto, in corrispondenza dell’ano. Quando svolgono alla perfezione il loro dovere non ne percepiamo nemmeno l’esistenza, ma quando per una qualche ragione iniziano a dare problemi sono tutt’altro che trascurabili. Forse è anche questo il motivo per cui queste parti del nostro corpo e il disturbo ad esse associato hanno lo stesso nome!

Si calcola che all’incirca il 50% della popolazione dai cinquant’anni in su abbia avuto a che fare, o sia interessato, da problemi emorroidari. I sintomi sono evidenti, e impossibili da non notare: tra i più diffusi troviamo dolore nella zona anale, sia durante che dopo la defecazione, gonfiore e perdita di sangue. Piuttosto frequente è anche il prurito.

Quando il sangue è rosso brillante, allora molto probabilmente le responsabili sono proprio le emorroidi; se invece si nota sangue raggrumato o di colore scuro, è bene rivolgersi immediatamente a un medico perché questo potrebbe essere dovuto a problemi ben più gravi.

Tornando alle emorroidi, nei casi più seri si verifica la loro protrusione attraverso l’apertura anale, cui sovente è possibile porre rimedio manualmente; quando invece il prolasso è permanente, è bene consultare il proprio medico che saprà consigliare uno specialista in proctologia al quale rivolgersi.

Mentre per le manifestazioni emorroidarie più lievi è possibile affidarsi a tecniche ambulatoriali come la legatura elastica, la laserterapia oppure la scleroterapia, nei casi più gravi per curare le emorroidi si consiglia di ricorrere a vere e proprie tecniche chirurgiche che possono dare risultati duraturi e soddisfacenti.

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