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Assemblea condominiale: cos’è di preciso?

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Uno degli organi più importanti riguardo un condominio è proprio l’assemblea condominiale, un organo che prevede precisi compito, come ad esempio:

  • Nomina e conferma dell’amministratore di condominio
  • Approvazione del bilancio preventivo
  • Delibera in ordine alle opere di manutenzione straordinaria
  • Modifica del regolamento di condominio

E’ bene sottolineare che l’assemblea condominiale delibera in prima convocazione con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio (mentre in seconda convocazione con un numero di voti che rappresenti almeno 1/3 dei partecipanti al condominio).

Le delibere dell’assemblea condominiale che riguardano le migliorie dello stabile hanno l’obbligo di essere approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza dei partecipanti al condominio e i 2/3 del valore dell’edificio.

Quando convocare l’assemblea condominiale

Eventuali delibere dell’assemblea condominiale per le quali la posizione di singoli condomini si dispone come quella di proprietari esclusivi esulano dai compiti dell’amministratore (non è obbligato ad aspettare il decorso dei termini per l’impugnazione).

Come si comporta l’assemblea nelle questioni relative alle “parti comuni”

Si intendono per “parti comuni” gli spazi condominiali destinati all’uso collettivo. La recente Riforma del Regolamento Condominiale ha dato molto spazio a questa materia, causa, negli anni passati, di molti litigi e cause. Per quello che riguarda le parti comuni – ma, in generale, per tutti gli aspetti della vita condominiale – le responsabilità e i poteri sono di appannaggio esclusivo dell’assemblea del condominio. Invece i singoli inquilini hanno ben poca voce in capitolo, bisognerà quindi fare attenzione, chiedere permesso per organizzare una festa in villa condominiale, cercare di essere il più corretti e responsabili possibile..

Per tutto quelle che riguarda l’utilizzo e la destinazione delle “parti comuni”, occorre che la riunione condominiale venga indetta con un preavviso non già di 5 ma di 30 giorni per dare l’opportunità a tutti di partecipare. Per prendere una decisione, occorre infatti raggiungere la maggioranza dei presenti alla votazione che dev’essere rappresentativa di metà dei millesimi se si tratta della prima convocazione, di un terzo se è la seconda.

Tramite questa procedura, è poi possibile modificare l’uso e la destinazione delle parti comuni (ad esempio, box, cortile interno, zone limitrofe).

Non esiste più la distinzione fra “destinazione prevista” e “sfruttamento non conforme alle norme”: se un inquilino riscontra un utilizzo di una zona comune diverso da quello indicato dal regolamento, è possibile indire una riunione che, a maggioranza assoluta di partecipanti e millesimi, può giudicare l’azione e, se il caso, demandarla al giudice.

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Category : Immobiliare
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