Il caso dell’Hotel Mosè ha scatenato Aia su Confcommerio

RIMINI. L’ultimo caso dell’hotel Mosè, dove turisti e dipendenti sono rimasti senza alloggio e lavoro ha scatenato la reazione di Aia e Confcommercio, mettendole faccia a faccia

L’associazione italiana albergatori Rimini dopo le vicende di alcuni alberghi che sono gestiti in modo superficiale lanciano accuse alla Confcommercio, dove sono iscritti gli hotel Mosè, l’hotel Maracaibo (vedi il caso), l’albergo Boom e Zodiaco tutti appartenenti al gruppo Costa Hotels. Le accuse sono di un maggiore controllo per tutelare l’immagine del Turismo riminese.

Aia continua a puntare il dito anche sulle rappresentanze sindacali e sta lavorando con i colleghi di Torre Pedrera e Rimini Reservation  per rimediare ai disonori che hanno causato questi episodi. In caso di chiusura degli hotel in questione cercheranno di trovare sistemazione ai turisti malamente ospitati.

Dopo le accuse rivolte alla Confcommercio, risponde Richard Di Angelo, presidente della provincia di Confcommercio che rimane stupito dalle accuse perchè le strutture non fanno parte dell’associazione e sono state aiutate solamente per una pratica lo scorso anno. Senza sottrarsi alle proprie responsabilità, Di Angelo si è detto rammaricato delle accuse e sull’argomento non ha intenzione di intervenire, ma ha intenzione di programmare una riunione con le istituzioni per risolvere alla base le situazioni di gestione di alberghi poco professionali…