Sharm-el-Sheik: a febbraio persi 100 milioni di euro

Dopo l’incontro-conferenza stampa degli operatori turistici italiani a Sharm-el-Sheik lo scorso 26 febbraio per rilanciare il turismo e chiedere alla Farnesina una maggiore sinergia, i voli verso la località turistica egiziana sono finalmente ripartiti.

Il blocco dei voli è durato un mese, da quando l’Egitto si è infiammato per le rivolte contro il regime di Hosni Mubarak. La Farnesina aveva sconsigliato le partenze, così come nella maggior parte dei Paesi del Nord Africa. Il blocco del mese di febbraio alla Las Vegas egiziana è costato parecchio: «Nel mese di febbraio abbiamo perso, complessivamente, 100 milioni di euro, ma ora ci sono le condizioni per la ripresa del turismo. Tutti i tour operator si sono uniti sotto un’unica bandiera, la bandiera della ripresa», ha detto Franco Pecci, presidente di Blue Panorama. Il mese di febbraio, situazione normale, vedrebbe la presenza di circa 80mila turisti. Ernesto Preatoni, imprenditore che ha aperto un ressort a Sharm-el-Sheik, descrive la situazione in modo chiaro: «A Sharm nei giorni di caos non è avvenuto nulla. I non fatti e i non disordini ci hanno causato un danno di circa 8 milioni di dollari e messo a repentaglio 20mila posti di lavoro».

Le autorità egiziane continuano a confermare che la situazione è tranquilla: «La città è assolutamente tranquilla e non vi è mai stato nessun incidente nelle scorse settimane», ha detto Mohamed Abdelfadil Shosha, Governatore del Sud del Sinai. Intanto i primi italiani sono partiti: sabato 26 febbraio è stato il turno di 220 persone da Milano e Verona e domenica 27 ne sono arrivati 150 da Bergamo.