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Cesenatico dice “no” alla tassa di soggiorno

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Nivardo Panzavolta, attuale sindaco di Cesenatico e candidato per la rielezione, ha scritto una lettera al Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, per protestare contro la tassa di soggiorno.

Si tratta di un tassa che fa parte del decreto legge sul Federalismo fiscale municipale approvato dal Governo il mese scorso: si tratterà, in pratica, di una cifra da aggiungere al conto dei turisti in visita alle città italiane per le notti passate in albergo, per un montante di massimo cinque euro a persona. Secondo il primo cittadino di Cesenatico la tassa di soggiorno è un errore e un danno per il turismo che rischia di «penalizzare turisti e imprenditori che di turismo vivono».

Il patto di stabilità, insieme ai «tagli e ai trasferimenti di risorse agli Enti Locali, rende sempre più difficile il lavoro di una amministrazione locale, e soprattutto riduce pesantemente i margini di crescita economica, mettendo a rischio i servizi, cancellando la possibilità di promuovere politiche di sviluppo», ha continuato Panzavolta nella lettera.

«Cesenatico raggiunge tre milioni e ottocentomila presenze in un anno, prevalentemente concentrate nel periodo estivo. Ciò significa che oltre ad essere un comune virtuoso nei conti ma attento ai bisogni dei suoi cittadini, deve anche saper accogliere adeguatamente chi lo sceglie come meta di vacanze, fornendo servizi di qualità e garantendo sicurezza e occasioni di svago. Il Patto di Stabilità per un Comune turistico dovrebbe tenere conto anche di queste problematiche che esulano dalla mera ragioneria», ha concluso il primo cittadino. Ricordiamo che le polemiche intorno alla tassa di soggiorno sono mesi che animano il dibattito sul turismo. Federalberghi si è schierata pesantemente contro e diverse amministrazioni – tra cui Cortina – hanno già annunciato che non applicheranno il nuovo balzello.

Michela Vittoria Brambilla, Ministro del Turismo, ha dichiarato che si tratta di una tassa non necessaria che, secondo la Brambilla, è stata voluta dall’Associazione nazionale dei comuni italiani come contrappeso alle nuove norme del Federalismo Fiscale.

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