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Tunisia-Lampedusa: il dibattito sull’immigrazione e sul turismo continua

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L’Italia offrirà centocinquanta milioni di euro alla Tunisia per rilanciare l’economia del Paese. Lo ha detto il Ministro degli Esteri Franco Frattini che si è recentemente recato a Tunisi con il Ministro degli Interni Roberto Maroni. Il progetto vuole tentare di arginare l’arrivo, in Italia, di numerosi immigrati clandestini che Tunisi, secondo gli accordi, deve impegnarsi ad arginare.

Nel dibattito è intervenuto anche il Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, che ha annunciato: «Voglio essere molto chiara. Chiamiamolo “rispetto degli accordi” già raggiunti venerdì scorso tra Tunisi e i miei colleghi Roberto Maroni e Franco Frattini. Se la Tunisia cesserà di danneggiare il nostro turismo, noi faremo la nostra parte per sostenere il loro, altrimenti… Prima vengono le esigenze del turismo italiano e dei nostri operatori».
Il Ministro si riferisce al fatto che l’Italia è disposta ad aiutare la Tunisia nel rilancio della sua economia, al patto che la Tunisia controlli i suoi immigrati: «Come per l’Italia, il Nord Africa per le tensioni degli ultimi mesi non esercita al momento una grande attrattiva per i nostri connazionali. Ecco perché è già stato predisposto dai nostri tour operator un piano che vede Egitto e Tunisia promossi in maniera congiunta. Il piano verrà illustrato in occasione della borsa del Mediterraneo prevista a Napoli nei prossimi giorni, a dimostrazione della nostra solidarietà verso Paesi che hanno attraversato una fase difficile e ora hanno bisogno del nostro aiuto. I circa 450mila turisti italiani che ogni anno arrivano in Tunisia portano benefici a tutti i settori della loro economia».

Nel frattempo a Lampedusa la situazione non migliora: ad oggi sono quasi cinquemila gli immigrati sbarcati sull’isola che vivono in condizioni difficili e in alloggi di fortuna. Secondo la Brambilla questa emergenza è costata all’isola, in termini di costi e perdite sul turismo, almeno 50 milioni di euro.

Maroni ha anche annunciato che si sta preparando il piano per accogliere i profughi dalla Libia, che potrebbero essere 50mila: «Non ci sono regioni esentate, anche se nessuno vuole i profughi», ha tenuto a precisare Maroni, «l’unica sarà l’Abruzzo perché ha ancora problemi da risolvere con il terremoto. Tutte le altre regioni avranno un’equa ripartizione».

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Category : Cronaca, Turismo
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